GANHEI UM IRMÃO DE CERA! O Museu Olímpico de Lausanne, na Suiça, homenageou Torben Grael com uma estátua de cera

Torben Grael é eternizado com estátua de cera na Suíça

Em noite de gala para a vela brasileira, o 1º Grand Sam da Star Sailors League (SSL) foi aberto nesta terça (8) no Museu Olímpico de Lausanne. O espaço da vela foi inaugurado junto com as estátuas dos bicampeões olímpicos da classe Star, Torben Grael e Mark Reynolds (EUA). Ambos estão entre as mais de 70 tripulações que disputam até sábado as regatas válidas pelo Grand Slam da SSL no lago suíço de Neuchatel.

“É uma conquista não apenas para mim, mas principalmente para a vela, modalidade disputada desde a primeira edição dos jogos da era moderna e que ainda não possuía um espaço neste local tão importante para o esporte. Nunca imaginei que teria uma estátua, principalmente no Museu Olímpico”, declarou humilde, o ganhador de cinco medalhas em olimpíadas.

A cerimônia contou com a participação do norte-americano Dennis Conner, membro honorário da SSL e também conhecido como Mister America’s Cup, pelos quatro títulos conquistados na principal competição da vela oceânica entre nações. O medalhista olímpico francês, Xavier Horart, atual campeão mundial de Star e presidente da SSL, deu as boas vindas aos velejadores no auditório do Museu Olímpico de Lausanne.

Torben disputa o Grand Slam com o proeiro Guilherme de Almeida. A outra dupla brasileira é formada por Jorge Zarif, que representará o País na classe Finn nos Jogos Rio 2016, e pelo vice-campeão olímpico de Star, Bruno Prada. Reynolds correrá com Hal Haenel. Outro campeão olímpico na raia do Centro de Vela de Grandson é o polonês Mateusz Kusznierevicz, entre 12 medalhistas olímpicos e mais de 20 campeões mundiais.

Fonte: CBVela



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Repercussão na imprensa italiana.



Vela: a vele spiegate nel Museo Olimpico, con il rimpianto delle Star

A Losanna una mostra inaugurata dal presidente del Cio, Bach, è l’occasione per parlare di vela olimpica, ma anche della grande esclusione delle Stelle, mai completamente digerita, proprio nei giorni in cui le regate del circuito SSL sono di scena sul lago svizzero

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10 settembre 2015 - MILANO

“Quando sono arrivato qui sono rimasto un po’ colpito dal fatto che non ci fosse nulla legato alla vela nel museo olimpico. Ora abbiamo “rimediato” a quella mancanza e per questo devo ringraziare tutti i velisti che hanno contribuito con preziosi conferimenti: da Torben Grael a Bruno Prada (campioni brasiliani, ndr), a Matheus Kusznerevich (oro ad Atlanta e bronzo ad Atene nei Finn, ndr) a Max Salminen (oro nelle Star assieme a Loof a Londra 2012, ndr) e Jonathan Lobert (bronzo nei Finn a Londra 2012, ndr)”. Così Thomas Bach, il presidente del Cio, ha aperto la mostra dedicata alla vela nell’avveniristico Museo Olimpico di Losanna, con la felice concomitanza delle SSL, che si svolgono in questi giorni nello stesso Lago e che sono una sorta di circuito itinerante che porta in giro ancora i migliori protagonisti della classe Star, la più antica del programma olimpico, ormai definitivamente (?) uscita dal regno a cinque cerchi per una decisione dell’Isaf (la federazione Mondiale) che non è mai stata completamente digerita da velisti e appassionati.

Torben Grael vicino la sua statua di cera a Losanna con Bach

regina — Non c’è dubbio che per anni la Star è stata la classe più famosa ed apprezzata, ma ha subito più di un attaco perché giudicata poco adatta ai tempi moderni, troppo poco veloce, a confronto con le classi che si trovano nel programma attuale (basti pensare ai nuovi nacra Nacra 17 o ai 49er). Non è bastato neppure il fatto che si corresse l’anno prossimo in casa di personaggi come Torben Grael, solo per citare uno dei grandi interpreti della classe. Che grazie alle vittorie (5 medaglie olimpiche per lui fra cui l’oro di Atene 2004) è arrivato ai vertici del mondo velico, nella Coppa America con Luna Rossa e in tempi più recenti a vincere anche la Volvo Ocean Race. E a cui hanno dedicato una statua di cera nel museo di Losanna. “Mi pare che mi ritragga un po’ troppo giovane - ha scherzato Torben Grael che adesso è il responsabile per la vela olimpica in Brasile, oltre ad avere una figlia Martine che l’anno prossimo sarà in gara nei 49er FX -. Scherzi a parte non avrei mai immaginato, quando ho iniziato ad andare in barca, che un giorno sarei stato qui a scoprire la mia statua. Nel museo olimpico di Losanna!”. Un’altra statua di cera era riservata anche a Mark Reynolds (americano, due ori e un argento nella classe, fra il 1988 e il 2000).

regate sul lago — Starà stata la presenza in questa occasione e sul Lago di tanti campioni nel passato nelle Stelle che il coro delle proteste per quella sentenza è stata vista ancora come un affronto. Lo stesso Thomas Bach ha chiuso il suo intervento dicendo “Il Cio ha raccolto il messaggio, ora bisogna che l’Isaf faccia qualcosa...”, ricordando la querelle che si era aperta sull’argomento, visto che era stata proprio la federazione velica mondiale a decretare l’esclusione della classe. mentre sul lago si continua a navigare il futuro resta ancora un po’ avvolto dalla nebbia. Si può pensare a un clamoroso cambiamento (l’ennesimo?), o la decisione presa da dall’Isaf guidata dall’italiano Carlo Croce questa volta è senza appello. Confinando quindi la storia Star a un ruolo di leggenda del passato?

 

Gian Luca Pasini 

Fonte: La Gazzetta dello Sport



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www.torben-grael.com

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