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terça-feira, 13 de maio de 2014

Jornal italiano "La Gazzetta dello Sport" dá destaque à velejadora niteroiense Martine Grael


Tio Coruja...

O jornal italiano La Gazzetta dello Sport publicou uma matéria sobre a velejadora niteroiense Martine Soffiatti Grael e sua proeira Kahena Kunze.

O jornal destaca os excelentes resultados que a dupla de velejadoras tem obtido na classe 49erFX, classe na qual lideram o ranking mundial e que venceram duas etapas do Mundial da classe em 2014.

Também é ressaltado que Martine é filha do velejador Torben Grael, dono de cinco medalhas olímpicas e ex-tático do barco italiano Luna Rossa em duas edições da America´s Cup, a mais antiga e uma das mais tradicionais e prestigiadas competições da vela mundial.

Axel Grael

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Vela: Martine Grael, tante vittorie nel nome del padre

La figlia dell’ex tattico di Luna Rossa, Torben, sta spopolando nella nuova classe olimpica 49er FX e spera di potersi qualificare per i Giochi di Rio. Ha appena vinto la tappa del circuito mondiale sul Garda trentino

12 maggio 2014 - MILANO

Per uno sportivo è più difficile battere gli avversari o essere all’altezza della fama del proprio papà? Un dilemma complesso con cui Martine Grael non ha avuto grandi problemi a confrontarsi visto che la 23enne brasiliana figlia di Torben icona della vela mondiale, (vincitore di 5 medaglie olimpiche, della Volvo Race e della Vuitton Cup come tattico di Luna Rossa, ndr) si è dimostrata subito degna del cognome che porta conquistando a 18 anni il suo primo campionato mondiale. “Tutti mi chiedono quanto sia difficile per una velista avere un padre famoso come il mio, ma per me non è mai stato un problema né una responsabilità. Con papà ho un ottimo rapporto, ma più che discutere di barche o di tattica di regata, parliamo delle cose che si dicono normalmente e un padre e una figlia”.
 
 
Martine e Marco Grael sulla randa della Star di papà Torben
Martine e Marco Grael sulla randa della Star di papà Torben
LONDRA SFIORATA — Martine, che per un soffio non è riuscita a essere presente ai Giochi di Londra perché pur avendo selezionato il Brasile nella classe 470, ha perso per una manciata di punti le selezioni nazionali, ora sta puntando alla prossima Olimpiade che si terrà nelle acque di casa. Dallo scorso anno ha iniziato a regatare con il 49er FX (il nuovo skiff femminile che esordirà a Rio fra due anni, ndr) e sta letteralmente sbaragliando tutte le avversarie. Ha vinto le ultime tre tappe del circuito mondiale riservato alle classi olimpiche (fra cui quella appena conclusa sul Garda trentino dove ha preceduto le neozelandesi campionesse del mondo in carica Maloney-Meech e le tedesche Meyer-Stoffers, giunte rispettivamente seconde e terze nell’Olympic Week) ed è saldamente in testa alla classifica di specialità.
 
 

Martine Grael con la compagna d’equipaggio Kunze Kahena
Martine Grael con la compagna d’equipaggio Kahena Kunze
GIOCHI IN CASA — “Mi piacerebbe davvero molto partecipare ai Giochi del 2016 – confessa sottovoce - ma non credo che la conoscenza del posto mi faciliterebbe più di tanto perché tutti gli equipaggi testano a lungo il campo di regata. La cosa più bella sarebbe poter finalmente tornare a casa a dormire ogni sera ”. Una vita dedicata alla vela che comporta parecchi sacrifici “ E’ da gennaio che manco da Rio e non vedo la mamma (Andrea anche lei velista e la sua maggiore sostenitrice ndr) e questo mi pesa molto. Per fortuna anche mio fratello maggiore Marco partecipa alle regate con il 49er ( lo skiff maschile ndr) e quindi ho sempre con me un pezzo di famiglia”. La più piccola di casa Grael è una brasiliana doc (impazzisce per la capoeira) ma nel suo cuore ha anche il nostro paese e dopo la vittoria di Hyeres a fine aprile si è concessa qualche giorno di vacanza sul lago di Garda dove ha appunto gareggiato “Adoro l’Italia e un po’ mi sento italiana visto che ho anche il passaporto grazie a un bisnonno della mamma di origine veronese emigrato in Brasile all’inizio del ‘900. Quello che apprezzo di più? Ovviamente il cibo è davvero insuperabile e poi la gente calorosa, gentile e disponibile mi fa sentire come a casa”.

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